29 settembre 2014

Riapre L'Angolo del Sorriso




dal web







Sono davvero contenta di annunciare a tutti i miei amici,  che da oggi riapre L'Angolo del Sorriso.
E' da sempre un blog dove la gioia e l'ilarità sono la regola.
Si sorride, si scherza, si beffeggia con leggerezza.
Sono contenta anche perché, per volontà del mio amico Nigel. (Guardiano Del Faro) anche io sarò tra i blogger che si occuperanno di animarlo.
Della fiducia che ha riposto in me Nigel, non mi stancherò mai di ringraziarlo.
E' un blog corale, oltre a me ci saranno altri amici che sono parte storica del tutto: 

Pino

Gabrielle

Giovy

e una new entry esattamente come me:

Signor Micawber


Spero che amerete farci compagnia.
Io vi aspetterò anche lì.

Vi abbraccio forte.



25 settembre 2014

My shoes and me!!!





Avevo voglia di un post da cazzeggio.
Quale momento migliore per parlare di SCARPE?
Per me sono quasi una religione (ghghgh).
E voilà una parte delle mie.
Part one - summer time.
Con qualche intrusa.
Tra poco le metterò via.
Ma sarò prontissima per l'inverno.
ahahahah



Foto Doremifasol
Foto Doremifasol

Foto Doremifasol

Foto Doremifasol

Foto Doremifasol

Foto Doremifasol
Foto Doremifasol
Foto Doremifasol

Foto Doremifasol

Foto Doremifasol


Foto Doremifasol
Foto Doremifasol

Foto Doremifasol

Foto Doremifasol

Foto Doremifasol SI ANCHE DESKTOP!







Chiaro come il sole che ci sta a meraviglia Paolo Nutini.






22 settembre 2014

Songs of Innocence: U2



Immagine dal web


Dal momento in cui, il tredicesimo album in studio degli U2, è apparso come per magia nell'iPhone di oltre cinquecento milioni di utenti i-Tunes come da accordi presi con Apple, si è scatenato l'inferno.
Ho letto di tutto. Chi  si è appellato al diritto di scegliere definendo tutta l'operazione uan violenza;  chi ha provato in tutti i modi a cancellare per sempre dalla sua libreria musicale l'intero lavoro.
Ben sapendo che seppur eliminato, è arrivato tramite i-cloud; per cui resterà memorizzato ad oltranza.
Ci sono alcuni forum in rete, che spiegano come fare ad eliminare le canzoni.
Ammazza.
Non erano simpatici prima, alle masse che non vogliono essere "lobotomizzate" dalla loro musica, figuriamoci ora.
Come ho sempre pensato e credo di non essere nemmeno l'unica, chi gode del favore degli dei non è mai simpaticissimo.
Detestati come sono, volente o nolente, da fin troppo tempo appaiono degli irriducibili del business, piuttosto che degli artisti di immenso talento.
Definiti  guru del mercato visto che trasformano in oro tutto quello che toccano,  ma in sostanza solo dei musicisti mediocri (Sharon Osborne, da che pulpito eh).
Dividono il pubblico. Mah.
Tanto chi non li sopportava prima continuerà a farlo.
Lo stesso farà chi li ama: CONTINUERA' A FARLO.
E' sempre stato così, dall'inizio dei tempi, dal quel lontano 1976 quando un giovanissimo Larry Mullen affisse alla bacheca della sua scuola un annuncio  per  creare una rock band.  All'appello risposero David Howell (The Edge) e Adam Clayton. Mancava una voce solista  David trascinò nel gruppo uno dei ragazzini ribelli della zona. Cresciuto a pane e musica lirica (suo padre era un vero appassionato ) aveva una voce rara, con un'estensione unica. E così Paul Hewson divenne il frontman dei FeedBack prendendo il nome di Bono Vox.
Poi, dopo qualche tempo, cambiarono il nome. Prima in The Hype e poi in U2.
Ma la loro storia l'ho già raccontata molto tempo fa, su queste pagine e non è il caso di ritornarci.
Artisti, musicisti.Magnifici clown. Con passioni da equilibristi e presenza da attori consumati.
Loro sono sempre arrivati prima. Scatenando prima invidia e poi imitazione.
In gran parte vero motivo di tutto quel veleno che ho letto sul web e altrove.
L'operazione condivisa con Apple è unica. Mai visto prima. Un mostro quale l'azienda di Cupertino che acquista i diritti (fino al 13 ottobre data in cui sarà in tutti i negozi) di un nuovo album pere lo distribuisce in maniera capillare per pubblicizzare il suo ultimo oggetto delle meraviglie.
Di sicuro dopo le accuse, tanta gente li imiterà.
E ancora una volta saranno stati i primi.
Tutto previsto. Nessuna improvvisazione.
E nessuno o quasi ha pensato al colpo dato alla pirateria musicale grazie alla manovra di veicolare la loro musica in maniera completamente gratuita.
Anzi.
Alcuni "valenti colleghi" si sono infuriati: "Il lavoro fatto deve essere un lavoro pagato, non regalato." Hanno tuonato.
Ridicoli.
Per cui, passiamo alla musica.
L'unico accento che mi va di porre.
Il nuovo album arriva dopo sei anni dall'ultimo. A dire il vero le ultime notizie spostavano l'uscita a 2015.
Invece era fumo negli occhi. Per depistare.
Diciamo che gli ultimi due lavori del gruppo, sono stati un po' pochino.
Tante canzoni, tante prove, ma la strada sembrava ormai perduta.
Il ricordo della loro grandezza, rimaneva come un riflesso sugli occhiali di The Fly.
In "No Line on the Horizon" c'era stata una promessa di novità.
Il tentativo di provare una strada diversa. Per cercare di non arrivare ad uno spiacevole declino; quello che molti avevano intravisto nell'album precedente "How to Dismantle An Atomic Bomb".
La loro irriverenza, rabbia, invadenza,brillantezza di cui avevamo goduto per oltre vent'anni, sembrava irrimediabilmente perduta.
Nel successivo avevo notato un lavoro faticoso, ma con ottime prospettive di futuro.
Insomma li avevo lasciati sperando.
Mi ero detta <usciranno dalla nebbia di questa copertina e di sicuro con la consapevolezza che il prossimo lavoro sarà migliore>.
Aspettavo fiduciosa riascoltando Magnificent, Breathe, e la divertente I'll Go Crazy If I Don't Go Crazy Tonight.


Anche a costo di tirarmi dietro delle belle critiche (che in realtà me ne frego si sa), ritengo il nuovo album, il migliore degli ultimi dieci anni. 
le riflessioni del precedente hanno aiutato. In più ritrovo le sonorità di  Achtung Baby e War che sembrava si fossero perdute oramai.
E ascoltandole una alla volta da più di una settimana mi sento di dirvi di fare lo stesso.
Il singolo che è apertura lo ritroviamo in vetta a tutte le classifiche.
Un brano da radio, trascinante il giusto, perfetto per essere trasmesso ad oltranza.
The Miracle è un chiaro omaggio ai Ramones da parte di Bono; che non ha mai nascosto il suo essere fan del leader. Lo ascolteremo fino alla nausea.

Ma tralasciandolo, vorrei riflettere su alcuni degli altri brani, evidentemente di gran lunga migliori.
Il mio preferito per ora resta Every Breaking Wave.



E' una canzone con echi passati, lo hanno detto in molti. Io mi sono soffermata sul testo e sulla melodia.

Ogni onda che si infrange sulla riva
dice all’altra che ce ne sarà un altra dopo
Ogni giocatore (d’azzardo) sa
che perdere è il motivo per cui è là
Da qualche altra parte, con coraggio
adesso sto dando una risposta al telefono
Come una foglia silenziosa
nel vento,
l’inverno non la lascerò sola
Ehi adesso
Ehi adesso
Non so se ora sono così forte
non so se ora sono così forte,
non so se sarò così forte
per essere qualcuno
che ha bisogno di qualcun altro
.............
Tu sai che il mio cuore
è lo stesso posto in cui è stato il tuo
Noi conosciamo
la paura di vincere
perciò finiamo prima di iniziare
Le onde sanno che siamo sulle rocce
naufragare non è un peccato
Tu sai che il mio cuore
è lo stesso posto in cui è stato il tuo
Noi conosciamo
la paura di vincere
perciò finiamo prima di iniziare


Molto belle tutte le altre. Da Iris  Hold Me Close (canzone dedicata alla madre) che ci riporta un Bono Vox figlio, come ai tempi di I Will Follow.

A Sleep Like a Baby Tonight che è una meraviglia di canzone con richiami continui agli anni '80 e un assolo di chitarra finale che è uno spettacolo vero.

Fino a The Troubles unico duetto dell'album (ospite Lykke Li).

Purtroppo non riesco a postarvi i video; c'è ancora pochissimo materiale su di loro, in questo momento.

A mio avviso è un album lucido, carico di suggestioni e ricordi che arrivano dal passato che non devono farci immaginare un rimestar di pentola. Piuttosto una conferma del fatto che loro stessi ne hanno preso consapevolezza. Non lo rinnegano più il loro bagaglio. Quel baule che li ha fatti diventare ciò che sono. Liberi di spaziare come vogliono. Rispettando se stessi, la loro storia e il loro futuro.

Bentornati "ragazzi"irlandesi del mio cuore.
La copertina del TIME, ve la meritate tutta.


Immagine dal Web



16 settembre 2014

#IILOVESOUNDTRACK



Sono stata presa dal loop delle canzoni del cuore, qualche tempo fa.
E mentre stillavo la lista personale che poi ho postato qui, ho dovuto scartarne molte perché legate ad un film.

Non volevo unificare le due cose. Intanto la testolina sentimental-caciarona già si portava avanti per ideare un contest futuro su twitter.
E per la gioia di chi adora hastag vari e cinguettii, eccomi pronta per un nuovo giro e altra corsa da fare con voi.

Il cinema per me è passione molto simile e spesso assolutamente imprescindibile  dalla musica che ne accompagna la visione.
Avete mai provato ad immaginare un film che amate tanto, senza il tema che ne fa da colonna sonora?
Avete mai pensato a rivedere i vostri preferiti in assoluto silenzio e senza le note che li rendono unici?
Io sì.
E sono convinta che per quanto siano bravi gli attori, grande la sceneggiatura, la regia, la scenografia e la fotografia, niente possa renderli inconfondibili meglio del (come si dice all'americana) "soundtrack".
E mentre voi riflettete  io preparo una lista di 10 temi da film senza la cui musica nulla sarebbe stato uguale.

Da quale parto? Ahahahah domandona....


1) Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany's)  - Moon River - Henry Mancini
La magnifica canzone del grande compositore americano premio Oscar(amo questo film oltre ogni limite che la mente umana possa osare immaginare) ha contribuito  a fare in modo che realizzassi uno dei desideri della mia vita; colazione alle sei di mattina davanti alle vetrine di Tiffany sorseggiando un caffè terribile e sognando una coroncina di diamanti. Per non parlare del fatto che se avrò mai un gatto da amare si chiamerà Gatto. Capite come sono messa.




2) Come Eravamo (The way we were) - The way we were - Marvin Hamlisch
Sul film e sulla colonna sonora credo si sia detto tutto in questo ultimi quaranta e passa anni. Ma la bellezza e la dolcezza della voce di Barbra Streisand, rende questo ritratto d'epoca americano, ineguagliabile. E sempre, dico sempre, se potessi spaccherei la faccia a Hubbel (Fascist!) e non permetterei a nessuna lacrima di solcare il viso di Kate.




3) Innamorarsi (Falling in love) - Falling in love - Dave Grusin
Altro mio film preferito. L'amore travolgente, dimentico di tutto e di tutti. ingiusto e sbagliato come spesso è nella realtà. La colonna sonora del grande musicista americano crea la magia adatta a sottolineare la passione.  Poi  tra il dire e il fare... Infine tutta la bellezza di NYC. E il profumo dei libri di Rizzoli.





4) C'era una volta in America (Once upon the time in America) - Childhood Memories - Ennio Morricone. Per il film che ha celebrato l'epopea del popolo italiano emigrato in "Ammerica", le parole da poter usare sono sempre troppo poche. Il genio di Sergio Leone e la musica di Ennio Morricone. Capolavoro.





5) Notthing Hill - She - Elvis Costello. 
Inutile dirvi che dopo il film, la prima volta che sono tornata a Londra, nonostante la conoscessi già, ho ripercorso tutti i luoghi ripresi come se li vedessi per la prima volta. Ho cercato disperatamente la porta blu e lì è pieno di porte colorate (non trovandola) e la famosa libreria.Che esiste per fortuna.  Per me emblema del film resta la celeberrima She, solo un gradino più in alto rispetto alle altre canzoni che ne compongono la colonna sonora.




6) Blade Runner - Love Theme - Vangelis.
Film adorato. Ne ho quattro copie. Due Vhs (film e director's cut) e idem per la versione in dvd.
Certo che poi per poter comprare il disco o meglio il cd ho dovuto aspettare ben dieci anni. Ma la pioggia battente e l'immagine delle città del futuro ormai così vicine, non mi sarebbero rimaste dentro così a lungo senza la magia della musica. Time to die. E' tempo di morire.




7) Grease - You are the want that i want - John Farrar
Nel caso del film che ha segnato la mia adolescenza, ogni canzone tratta dalla colonna sonora è familiare come una vecchia amica che ritroviamo sempre con piacere. Ho avuto per davvero l'imbarazzo della scelta. E alla fine ho puntato su quella che ho cantato a squarciagola e stonando da matti, il maggior numero di volte.
Pantaloni di pelle alla Sandy? Ci li ho!





8 )  La signora in rosso (The woman in red)  - It's you - Stevie Wonder
Grazie a Gene Wilder e a Stevie Wonder che hanno realizzato un film e una colonna sonora a ragione mito degli anni 80. Anche in questo caso qualunque tra le canzone tratte dal film, poteva andare bene. A partire dalla celeberrima "I just call to say i love you". Ma le due doppie W che cantano insieme una così bella canzone d'amore (Dionne Warwick e Stevie Wonder) mi fanno pensare che il paradiso non sia poi così lontano; da qui il motivo della scelta.




9) Trainspotting - Born slippy - Underworld
L'eroina non ha bisogno di ragioni. Ma alla fine Mark sceglie di vivere quella vita che aveva sempre disprezzato. Il film di Danny Boyle ebbe su di me lo stesso effetto del romanzo Christiane F. "Noi ragazzi dello zoo di Berlino". Un colpo sordo allo stomaco e immagini livide e dure. E una colonna sonora indimenticabile. Damon Albarn, Lou Reed, David Bowie, Blur, Iggy Pop, Brian Eno. Da ascoltare e ascoltare e ascoltare...




10) Pulp Fiction - You never can tell - Chuck Berry
Quentin Tarantino. Il talento smodato e pulp di un grande regista. Ironico e dissacrante. L'assoluto disordine cronologico del film che lo rende divertente e cinico. Il ballo tra John Travolta e Uma Thurman che mi ha condannato per mesi ad una replica twist assolutamente ridicola.



Io mi sono divertita. L'elenco in realtà sarebbe lunghissimo e allora mi sono fermata a dieci.
Ora aspetto le vostre.

Pronti?


10 settembre 2014

Stasera va così.


Stasera va così.
Ho avuto una brutta giornata. Capita.
E' andato tutto storto. 
Ti alzi dal letto e già dall'inizio lo senti che non sarà una buona giornata.
Ecco.
Poggi i piedi a terra e dici " ma chi me lo fa fare?"
Chi me lo fa fare ad andare a lavorare, uscire di casa alle sette e mezzo del mattino, farmi un'ora di viaggio per andare al lavoro.
Poi passare tutto il tempo a combattere con una serie di idioti matricolati, che mandano mail in cui chiedono spiegazioni per qualcosa che tu hai già spiegato duemila volte, o chiedono l'invio di un documento che hanno già ricevuto?
Chi me lo fa fare a discutere di nulla con i miei colleghi, a risolvere i problemi di chi non vuole assumersi le proprie responsabilità; a ricordare ad altri quali sono le loro scadenze?
Poiché il lavoro è di squadra e se uno solo non lo fa con tempi e precisione doverosa, va tutto all'aria ma la colpa è solo mia?
Chi me lo fa fare ad arrampicarmi sugli specchi per giustificare un'emerita stronzata che ha detto o fatto uno dei miei capi?
A sentirmi in colpa perché devo assentarmi dal lavoro e sapere già che quelle ore le pagherò con gli interessi il giorno successivo?
Perché si lavora così.
Male, malissimo.

Pretendono il massimo anzi no, pretendono molto di più di quello che devono, ben sapendo che lo avranno.

Sono uscita da lì stasera ad un'ora in cui sarei dovuta essere già a casa.
Mi veniva da vomitare.
Se va avanti così ho poca scelta.
Pochissima.

TUTTI QUANTI ABBIAMO UN CUORE AFFAMATO.
TUTTI QUANTI CERCHIAMO UN POSTO DOVE RESTARE.





07 settembre 2014

Wow: Very Inspiring Blogger!






Troppo carino il dono per rifiutarlo.
Che io non è che ami granchè le catene.
Ma sto' titolo è davvero una goduria.
Essere ispiratrice di qualcosa o qualcuno.
Diciamo una musa. Un esempio per altri. Ahahahah
Con queste premesse quale donna o uomo non sentirebbe il proprio ego allargarsi a dismisura?
Va beh dai, ridimensioniamoci.

Sono stata nominata dalla mia amica Wannabe, un tipino di ragazza che adoro, suvvia.

Le regole sono:
1) ringraziare la/ il blogger che mi ha nominato;
2) elencare le regole e visualizzare il premio;
3) nominare altri 15 blogger a cui destinare il premio e lasciare un commento  a proposito sul loro blog:
4) fare un elenco con sette informazioni su di te;
5) mostrare il logo sul tuo blog e seguire la/il blogger che ti ha nominato:

Le prime due cose fatte.

Ora qualcosa su di me.

1) ho tagliato i capelli.
2) sono tornata al mio colore naturale, castano chiaro.
3) sto leggendo due libri contemporaneamente. Cosa non insolita per me.
4) amo il caffè con un goccio di latte e una zolletta di zucchero.
5) anche il tea lo bevo con il latte e senza limone.
6) il mio sonno è irregolare. In sostanza mi sveglio sempre durante la notte.
7) i miei biscotti preferiti sono i Bucaneve.


Ecco gli amici che nomino. Per me quindici sono troppi, mi fermo a sette pure io.





E adesso a voi!









05 settembre 2014

Emergency compie vent'anni











Il 15 maggio 1994 nasceva una piccola realtà di volontariato. Voluta fortemente da Gino Strada, sua moglie Teresa Sarti e Carlo Garbagnati.
L'intento era quello di offrire aiuto medico (rimanendo neutrali)  a realtà sconvolte dalle guerre. Promuovendo allo stesso tempo i valori di pace e di rispetto per i diritti umani.
Da allora fino ad oggi, questo nucleo si è sviluppato enormemente, agendo in 16 paesi, costruendo ospedali, centri chirurgici e pediatrici in tutto il mondo; ristrutturando e aggiornando altri presidi già esistenti.
E dal 2005 è presente anche in Italia, con i suoi poliambulatori a Palermo, Marghera e in provincia di Reggio Calabria. Ha uno sportello di orientamento socio sanitario a Sassari e a breve è previsto un nuovo punto ambulatoriale a Napoli.

In tutti questi anni ha curato circa sei milioni di persone.
Tutto il loro operato è pubblico e si può visionarlo in ogni momento entrando nel sito della Omg.


La prossima settimana si terrà a Milano il XIII incontro nazionale che porterà in città oltre 1000 volontari giunti da tutte le parti d'Italia.
Il raduno avverrà dal 12 al 14 settembre. 
Per festeggiare degnamente il compleanno poi, Sabato 13 settembre, ci sarà  un concerto gratuito al Mediolanum Forum di Assago.
Io conto di andarci.
E conto di continuare ad esserci per loro; nel mio piccolo, piccolissimo; qui da me per esempio.

Ed ora la parola al presidente, Cecilia Strada.



Cari amici,
EMERGENCY compie vent’anni.
Se questi vent’anni fossero una scatola, sarebbe piena di ricordi dei sedici Paesi in cui abbiamo portato aiuto.
Dentro ci sarebbe una punta di lancia. Viene dal Ruanda: 1994, il primo intervento di EMERGENCY. Siamo entrati nell’ospedale di Kigali, che era stato abbandonato, abbiamo riaperto il reparto di ostetricia, dove 2.500 donne hanno ricevuto assistenza e fatto nascere i loro bambini, e quello di chirurgia d’urgenza, curando 600 feriti di guerra. La punta di lancia l’abbiamo trovata entrando nell’ospedale abbandonato. Era vicino a un paziente: era stato ucciso nel proprio letto. Questa è la guerra. Poi l’abbiamo vista in tanti Paesi: diverse le armi, diverso il colore della pelle, ma sempre tragicamente uguali le vittime civili.
Dovrebbe essere una scatola molto grande, per poter contenere le migliaia di disegni che i nostri piccoli pazienti hanno colorato: magari stesi per terra nelle sale giochi degli ospedali, magari in giardino, il giorno delle dimissioni, per farci un regalo prima di tornare a casa.Sarebbe una scatola piena delle pulitissime divise del nostro personale, simbolo di lavoro, formazione, riscatto sociale. Insieme ai nostri professionisti internazionali, oggi più di 2.200 persone locali lavorano nelle strutture sanitarie di EMERGENCY in sei Paesi.
Un posto particolare nella scatola lo avrebbero le foto delle nostre colleghe: è un’altra cosa di cui possiamo andare fieri. Riusciamo a dare loro un’istruzione e a farle lavorare insieme agli uomini anche nei contesti più difficili per le donne. L’orgoglio e la determinazione con cui ogni giorno queste donne entrano in ospedale è uno dei successi di questi vent’anni.
Nella scatola ci sarebbe anche una tempesta di sabbia del deserto sudanese, dove il Centro “Salam” di cardiochirurgia ripara cuori di adulti e bambini che altrimenti non avrebbero possibilità, ci sarebbe la giungla cambogiana dove abbiamo curato troppi feriti da mina, ci sarebbero le arance che crescono nel nostro Poliambulatorio a Palermo, il sole della Sierra Leone che batte sul Centro chirurgico e pediatrico, ci sarebbero i metri di neve che le nostre ostetriche e infermiere attraversano, in mezzo a una montagna dove non ci sono strade, per dare un’opportunità di cura alle donne incinte e ai neonati che vivono lì.
Se questi vent’anni fossero una scatola, sicuramente ci sarebbe dentro una maglietta con il logo rosso: una per tutte le magliette di EMERGENCY che sono state indossate, regalate, consumate, comprate, vendute. In quelle magliette c’è un modo concreto per contribuire a curare persone, ma c’è anche un’idea che cammina: l’idea che i diritti umani debbano essere, semplicemente, garantiti a tutti.
Che cosa metteremo dentro la scatola, nei prossimi vent’anni? Continueremo a riempirla, insieme, di medicina e diritti. Grazie: per i vent’anni passati, e per i prossimi che costruiremo”.
Cecilia Strada, presidente di EMERGENCY
( dal sito ufficiale di Emergency)




Qui il sito ufficiale