29 marzo 2015

E poi c'è LIGA.







E' un post musicalmente scorretto. Ma stavolta me ne frego alla grande. 

Tutto nasce dal fatto che qualche giorno fa, visto il papiro che ho tirato su Lorenzo Jova, un amico di blog lo ha definito il mio artista preferito. Le mie passioni sinistre sempre molto appassionate e possono indurre all'errore. Per scelta iniziale, fin dall'apertura del mio blog, ho deciso di dedicare del tempo e le mie considerazioni solo chi mi piace e fa parte della mia vita; che sia da sempre  o giunto di recente. E' una conseguenza logica il mio parlarne  con una certa enfasi. Fa parte del mio carattere. 


In quel frangente mi sono affrettata a precisare che è un artista che amo molto (quanto mi sento russa a volte con i miei "amo" e i miei "odio") ma non è il mio preferito.

NO.

Avrei potuto e dovuto aggiungere altro ma avevo già deciso che ci avrei scritto un post, magari un pochetto lungo come piace a me.
E mi sono resa conto di quanto  negli ultimi mesi abbia tralasciato di parlare ulteriormente della passione furente che mi pervade da oltre vent'anni.
Forse perché in passato mi sono fin troppo dilungata, tra musica, dischi, film e libri.

Vedere per credere...

Esempio uno.

Esempio due.

Esempio tre.

Esempio quattro.

Perché lui sa fare tutto e bene, eccelle in qualunque cosa.
CHIARO.
Ho visto 20 concerti;   stadi, palazzetti, teatri, Campivolo, Arene di Verona...
Ho fatto di tutto e di più. Coinvolgendo amiche, familiari, mariti, zii e anche nonni (no beh loro no, ma se ci fossero stati potete scommetterci...)

Ho scritto fiumi di parole su decine di paginette lasciate nel mondo virtuale. Sul mio blog, su quelli di altri per loro gentile? concessione.

Fino a quando mi sono resa conto che avevo sfinito e sfracassato  tutto ai più. Lasciando di me l'immagine della ragazzetta presa da cotta adolescenziale per il suo cantautore preferito. Già magari. Ragazzetta dico.  Mi sono data una regolata, e l'ho lasciato libero di scorrazzare privatamente nel mio cuore. Soffrendo in silenzio tutte le volte che c'era una buona nuova da strombazzare ai quattro venti. E parlandovi di altri, di altro. Fisica, politica, drammaturgia; insomma a volte ma che noia!!!

MA CAZZO HA COMPIUTO 55 ANNI lo scorso 13 marzo ed io dovevo fargli gli auguri a modo mio.

Su BAR MARIO lo faccio da anni.
Tessera annonaria la mia.
Ah, ho scritto post deliranti pure lì.


Amici cari, io vi auguro, vi auguro di avere la stessa figaggine alla sua età. Lo stesso ghigno da Joker, la stessa voce calda e potente che mi abbatte come un uragano. La stessa prestanza fisica che mi indebolisce rendendomi quasi inerte. (lasciatemi nella mia follia e fate finta di nulla).
Vi auguro la stessa poesia di pensiero, la stessa delicatezza in amore, la stessa timidezza mentre cantate o pensate alla vostra persona. 
Lo stesso rigore, la stessa capacità critica, la stessa compatezza, la stessa chiarezza. La stessa incapacità di DELUDER(MI).

Vi auguro di rimanere sempre voi stessi e di non spiegare troppo quello che pensate e che scrivete.
Di fare in modo che le vostre parole prendano il volo e riescano a spiegarsi da sole, come è giusto che sia.
Di arrivare a chiedervi a che ora è la fine del mondo mentre ci ballate sopra.
Di fare un giro di Fandango, abbracciati ad una piccola stella senza cielo e rimanere lo stesso e per sempre figli di un cane. Persi dietro ad una Ballerina /Barracuda. Consapevolmente Leggeri, continuando a bere lambrusco al Bar Mario  con quelle facce lì, urlando contro il cielo. Restando ancora in piedi quando tocca a te. E poi seduti in riva ad un fosso chiedergLi  hai un momento Dio, cercando nel cuore visto che avete perso le parole.

Continuando a correre una vita da mediano cercando la porta dei sogni.

Io?  Voglio volere in libera uscita, per continuare a dire al mio uomo tutte le strade portano a te. Giorno per giorno, perché sì, L'AMORE CONTA.
Le donne lo sanno conoscono il peso della valigia.
Sappiamo che il meglio deve ancora venire. Quando è per sempre. Noi che ci siamo sempre state.



Mi manca vederlo in concerto all'estero in un piccolo club. Ma mi sto organizzando.
Intanto il 14 aprile sarà disponibile GIRO DEL MONDO. Il doppio album live che celebra la sua avventura attorno al globo di questi ultimi mesi. Lui che, un po' di anni fa a domanda sul mercato estero aveva risposto di no, perché pensava fosse tardi. E invece visto il successo, si è dovuto ricredere.
Aspetto che ricominci, aspetto nuove date, nuova vita, nuovi atti di fede.

E' TUTTO SCRITTO ED E' QUI DENTRO E VIENE TUTTO VIA CON ME.

AUGURI LUCIANO.

I LOVE YOU SO MUCH. FOR EVER.







PS: Invito i miei amici di vita che si divertono a prendermi in giro di contenersi, almeno stavolta. Che poi torno a parlare  di fisica quantistica. Visto quanto vi piace.

25 marzo 2015

Very Inspiring Blogger Award.












Non è la prima volta che ricevo questo premio. 
E quando arriva è sempre graditissimo. Ultimamente però non seguo più i meme consequenziali. Di solito ringrazio e rispondo alle domande direttamente nel post di riferimento.
Ma questa volta mi ha fatto particolarmente piacere riceverlo da  G. del blog Much Ado About G. I blogger indicati nel suo post,  sono tutte persone che lei definisce "porto sicuro" nel quale rifugiarsi; "occhiali diversi" con cui guardare la realtà. 
Io ritengo il mio blog un luogo piacevole;  dove passare il tempo e chiacchierare di svariate cose tenendo bene a mente cosa è la vita pur seguendo il proprio filo del discorso. Naturale ritenere la motivazione un gran bel complimento.


GRAZIE G. DI CUORE.

Ora il meme.

Devo raccontare sette curiosità o sette avvenimenti particolari della mia vita; nominare altri 15 blogger che mi hanno ispirato. Do la preferenza alle curiosità. Già vi annoio abbastanza con gli avvenimenti.

1) A dieci anni pensavo di essermi spezzata un braccio cadendo dall'albero di ciliegie di mia nonna. In realtà erano solo due nervi accavallati che uno "stregone" del posto mi ha risistemato in un battibaleno.
2) Ho studiato Lettere indirizzo Storia Moderna all'Università; mi ritrovo a dirigere il reparto amministrativo di uno studio associato. Così è la vita.
3) Ho 180 borse. Erano di più prima dell'ultimo trasloco. Mia cugina spaventata mi ha chiesto dove avrei trovato il posto per tutte. Ma nel mio armadio nuovo, quasi una cabina armadio, hanno trovato tutte il loro angolino. E sono pronta per quelle che verranno.
4) Ho visto oltre 200 concerti nella mia vita. 20  di Luciano Ligabue. Chissà chi è il mio cantautore preferito. E non l'ho ancora mai baciato. Ma non dispero.
6) Non ho la patente. Mai voluta. Mi rifiuto categoricamente di mettermi alla guida di qualsiasi mezzo di locomozione. Dicono che mi piace troppo farmi scarrozzare. La verità è che mi muovo benissimo a piedi e con i mezzi pubblici. E adoro andare in bicicletta.
7) Sono gelosissima dei miei libri e dei miei cd. Ne posseggo migliaia. Nella mia casa nuova siamo a 2 librerie e dovremo comprarne una terza. Ma non chiedetemeli in prestito. Il rifiuto sarà sempre netto. Piuttosto se mi rendo conto che un titolo di un autore interessa, sarà una grande gioia comprarne uno nuovo e regalarlo.


I miei nominati sono:
Francesco del blog stanze di vita quotidiana.

Gli altri?  Tutti voi che mi seguite se avrete voglia di partecipare; 
Ognuno di voi mi ispira e ognuno di voi è un pezzettino di ciò che vorrei essere.

Perché ho distinto FRANCESCO dal resto? 
Perché mi diverto troppo a leggere i suoi rifiuti ai meme  e le sue motivazioni!!!



23 marzo 2015

Siamo tutti ecologisti.






immagine presa dal web





Ma che bella parola, ecologia.
E quante crociate che si fanno in suo nome. 
Se partiamo dall'etimologia della parola scopriamo che è composta dal greco Oikos- casa o ambiente e da logos-studio. 
E mi sono già stufata. 
Parola abusata da chiunque decida di incrociare le armi a favore di un'etica che poi all'atto pratico, nella nostra vita quotidiana viene seguita molto poco.
A me non interessano i milioni di servizi e articoli di giornale. 
Mi interessa sapere se all'interno delle nostre case, facciamo del nostro meglio per dare un senso a un percorso che in teoria dovremmo seguire tutti.
Perché stasera mi frulla sta roba per la testa?
Perché mi sono chiesta il motivo di alcune mie abitudini che ora vi vado ad elencare:

1)raccolta differenziata dei rifiutiè una roba che mi sfianca; nella mia città si differenzia tutto, carta, vetro, secco, umido, plastica perfino i mariti e le mogli usate. Lo faccio con una fatica immane. E non parliamo della miriade dei contenitori per la raccolta che stazionano sui balconi di tutte le case. Mi rompo le balle ma lo faccio.

2)elettrodomestici: faccio andare gli elettrodomestici la sera; consumo meno certo. Sempre a pieno carico e differenziando i lavaggi a secondo dei tessuti. Certo lo posso fare solo la sera, dite che ho fatto di necessità virtù?

3)detersivi e ammorbidenti. Ecco io qui sono intransigente. Detersivo in capsule o quello anonimo liquido da dispenser del supermercato più vicino; nessun ammorbidente. Al suo posto aceto bianco o bicarbonato. L'ho consigliato al mondo intero, alcuni si sono impossessati dell'idea facendola propria. Voglio i diritti d'autore!

4) cucina: se avessi il camino cucinerei a legna.Purtroppo uso l'energia elettrica avendo il piano cottura ad induzione. Pratica e funzionale ma penso di azzerare quello che risparmio facendo andare gli altri elettrodomestici di notte.

5)riscaldamento1:fino a quando avevo il riscaldamento autonomo programmavo accensione e spegnimento con grande risparmio dei consumi. Ora col riscaldamento centralizzato attendo le termovalvole, visto che nel mio condominio decidono gli anziani per cui riscaldamento a go' go'.

6)riscaldamento2:ho i doppi infissi ovunque. l'isolamento termico è essenziale. All'interno aumenta il caldo. Poi essendo all'ultimo piano dell'edificio mi sembra di vivere nella foresta equatoriale...

7) Spesa: Sembra una sciocchezza ma voi quanto tetrapack acquistate? E state attenti a comprare solo frutta e verdura di stagione? Io all'Esselunga trovo  verdura sfusa e freschissima. Compro solo prodotti italiani. E lo faccio anche quando sono al mercato. Nessun prodotto impacchettato. Sul mercato però sto diventando scettica: sembra che i controlli sui prodotti siano rari. Per questo meglio rivolgersi alla grande distribuzione per gli acquisti. A meno che non si disponga di un gruppo di amici con cui dividere i prodotti comprati a chilometro zero. Il mio sogno.

8) Surgelati: non li uso.

9) Prodotti da forno confezionati: non li uso.

10) L'ACQUA. Volevo partire da questo punto ma poi l'ho messo in coda. Credo sia il più importante. Quanto risparmiate? Quanto sprecate? Io apro e chiudo i rubinetti in continuazione. Lo faccio quando lavo e quando mi lavo. Perfino quando spazzolo i denti. O sotto la doccia. Dato che uso l'acqua in bottiglia perché di quella del rubinetto della mia città non mi fido, sto considerando l'idea di comprare quell'aggeggio che serve a decalcificarla, quello dotato di caraffa filtrante. Sarebbe un risparmio evidente e una grande scelta ecologica visto la plastica che non dovrei più differenziare.
Ritengo che non ci rendiamo veramente conto del valore di questo elemento. Ne abbiamo in abbondanza e pensiamo possa durare per sempre. In realtà sebbene la terra sia ricoperta per tre quarti da acqua, di questa il 97% è salata per cui inutilizzabile. Del 3% residuale il 68% è ghiacciata, il 0,3% sotterranea, lo 0,9 % è in altre forme (vapore). Insomma solo il residuale 0,3% è a nostra disposizione.
Le percentuali ci fanno ben capire quanto prezioso sia questo elemento per tutti noi. E non andrebbe mai sprecato. 

La guerra finale sarà per il "bene" più prezioso. Da cui dipende la nostra vita. Siamo ancora all'inizio. E mi spaventa più dell'ISIS. Almeno per ora.





E voi? Consigli&suggerimenti?

20 marzo 2015

Never let me down again. I HOPE.




I'm taking a ride
With my best friend
I hope he never lets me down again
He knows where he's taking me
Taking me where I want to be
I'm taking a ride
With my best friend

We're flying high
We're watching the world pass us by
Never want to come down
Never want to put my feet back down
On the ground

I'm taking a ride
With my best friend
I hope he never lets me down again
Promises me I'm as safe as houses
As long as I remember who's wearing the trousers
I hope he never lets me down again

Never let me down

See the stars, they're shining bright
Everything's alright tonight


(guarda le stelle, stanno brillando luminose, è tutto a posto stasera)









Buon fine settimana amici miei, siate sereni, sperate, siate folli.
Questa canzone è per voi.

15 marzo 2015

Recensione: Nicola Pezzoli - Chiudi gli occhi e guarda.



La copertina del libro.




Titolo: Chiudi Gli Occhi e Guarda.
Autore: Nicola Pezzoli.
Editore: Neo Edizioni.


Scrivere nuovamente di Nicola Pezzoli dovrebbe tornarmi facile. Ho amato il primo libro che ho letto di lui, Quattro Soli a Motore scrivendone d'impulso una recensione che ritengo una delle mie migliori. Merito non della scribacchina evidentemente, ma del romanzo. La materia prima.

E ora sono qui, nel silenzio della mia camera a riprendere per mano il protagonista del suo nuovo libro. Lo stesso del precedente. L'alter ego del suo autore: Corradino.
Le note informative sul personaggio le verga di prima mano l'Autore oltre la metà del racconto. 
Eccole:

Nome: Corradino. Età: 12 anni e mezzo. Segno zodiacale: acquario. Cosa farò da grande: ingegnere o studioso di dinosauri, o al limite prete (però sarò molto mistico). Stato civile: divorziato da Stevanato Cristina (lei non sa niente). Materia preferita: geografia. Squadra di calcio: INTER. Squadra di pallacanestro:Emerson Varese. Macchina preferita:128 Rally. Letture: Tex e Topolini. Canzone: Sweet Lady Blue. Attore: Totò. Golosità: la pizza al trancio da Quinto a Varese. Cose che adoro: i gatti, giocare, LA MAMMA, il Mare. Cose che mi stan sul culo: la carne, le bugie e tutte quelle stupidaggini che devi fare uguale agli altri come una scimmietta ammaestrata, tipo ballare, cantare Tanti Auguri a Te, vestirti da festa, guardare il telegiornale, recitare poesie a memoria che diventano insulse.


E invece, complice un periodo di vita davvero arrancante per me, tornare ad abbracciare Corradino e vivere insieme a lui l'estate del '79 è stata un'esperienza estremamente dolce nella sua malinconia. Nicola mi perdonerai  se parlando di questo nuovo capitolo di vita del tuo Protagonista, sarò particolarmente "noiosa" nell'eccezione carezzevole del termine, vero?

La realtà è che da ragazzina mi sono trovata spesso a giocare assieme ad una marea di maschietti in fase pubertale. Le mie estati in campagna dai nonni erano un continuo spreco di energie perse a correr dietro cugini e amici che nelle loro intense e burrascose spedizioni mi trascinavano considerandomi una di loro. Niente femmina; solo un essere di dubbiosa identità sessuale, con capelli cisposi e ricci e assolutamente nulla che potesse far lontanamente immaginare il battito di un cuore tenero ed emotivo. La stessa procedura si ripeteva in spiaggia: anche lì i divertimenti e i compagni preferiti erano i maschi. 

Corradino è il compagno di giochi che abbiamo avuto tutti. Il ragazzino sensibile e poco propenso all'omologazione di ogni compagnia adolescenziale. L'unico  paladino delle poche fanciulle (anche fanciulla sarebbe stato troppo all'epoca per definirmi) unite alla compagnia di bardi. L'accompagnatore seriale, il difensore indefesso, il sostenitore di idee balzane e ridicole, il tenutario di segreti "indicibili".
L'unico in grado di vedere oltre l'apparenza. Di andare a scavare giù nel profondo dell'animo ancora in costruzione. Quello con le domande giuste e con i perché da cui era impossibile fuggire.
Realista ed idealista. Il giusto equilibrio di chi per fortuna manterrà nella vita quello stupore necessario a rendere il mondo una punta migliore di quello che è in realtà.

E mi sono lasciata trasportare. Alla partenza, sulla macchina che lo porta verso la casa al mare e verso quelle vacanze gentilmente offerte dagli zii Fernanda e Dilvo. Loro due soli: Corradino e Mamma.
Mentre mi innamoravo di uno zio disabile che in realtà non lo era per nulla. La Disabilità è solo nella mente di chi vive ad occhi aperti e cuore chiuso, mentre il mondo ti conviene afferrarlo senza lasciare la presa mai, nemmeno per un istante. Ciò che resta nel mio cuore e che insegnerò appena mi sarà possibile al bimbo che amo di più al mondo. Perché gli zii possono fare anche questo. Insegnare che l'amore comporta bellezza e che nulla e nessuna parola vuota e cattiva potrà cancellare la vita e la sua poesia, da qualunque prospettiva la si guardi. E in qualunque modo lo si faccia.

Poi ho continuato, assaggiando i sapori e i colori di una bellissima estate. In cui il protagonista impara a diventare adulto. Ho fatto piste di sabbia e ho giocato a biglie. Mi sono presa una cotta spaventosa per chi si è divertito nel prendersi gioco di me. Mi sono ingelosita per la mamma, sempre la più bella di tutte. 
Ho visto film che mi hanno toccato il cuore e letto libri che mi hanno spaventato a morte. Ho avuto le mie prime esperienze sessuali con me stessa. Ci sta. E ho scoperto cosa vuol dire amare.

Sono tornata bambina, sono diventata grande.

Tutto questo attraverso la scrittura, nobile e ardita di uno Scrittore fiero di non essersi mai piegato alla legge del compromesso. Chiaro, corretto, sensibile. Talvolta scostante e rude. A volte gentile e delicato come la brezza morbida di una sera in riva al lago. 
Un amico conosciuto per caso, qualche tempo fa. Che seguo e ammiro costantemente. I cui consigli di lettura mi hanno donato momenti di felicità altissima. Che non vedo l'ora di abbracciare di persona. E di guardarlo ad occhi chiusi, per sentire il mare.











Note bibliografiche sull'autore.

Nicola Pezzoli  - Autore. Titolare di un blog seguitissimo - il linkazzo del skritore.

Ultime pubblicazioni:

Quattro Soli a Motore: Neo Edizioni -  anno 2012.

Tutta Colpa di Tondelli:  - Kaos Edizioni - anno 2008







14 marzo 2015

#Raccontovolante.




Ho raccolto l'invito di S. dal suo blog Quotidiano Imperfetto.

Scrivere un breve racconto utilizzando come riferimento l'hastag #Raccontovolante. Lasciare in bella vista in giro per le nostre città il componimento; in modo tale che chiunque passando possa farlo proprio e poi decidere di fare lo stesso. E via, una bellissima catena fatta di parole e di emozioni.

Iniziativa nata grazie a Cervello Bacato. Blogger che non conoscevo ma rimedierò; uno che  deve avere una capoccia così. 

E allora stamattina ho scritto brevi righe con sottofondo musicale preferito. 
Ora sto cercando il posto giusto. Ho un sacco d'idee su luoghi vari e avariati di Milano.


Intanto vi lascio come prova le foto fatte al corpo del reato.
Aggiornerò appena trovato il posto giusto.

Vi piace l'idea? E soprattutto: avete voglia di partecipare?


Foto Privata Mariella S.



Foto privata Mariella S.



10 marzo 2015

Nel mezzo del cammin... mi scrisse Gina.





La maggior parte di voi sa che da tempo collaboro con L'Angolo del Sorriso. Un blog allegro e divertente dove l'arte è solo sorrisi. Post che hanno come unico scopo l'allegria e la simpatia. Si scherza e si ride senza prendersela. Insomma nulla di serio ma molto di faceto.
A volte succede che qualcuno provi a mettere in linea robe serie. Recensioni di alto valore, estratti di filosofia pura, biografie di personaggi dalla statura immensa. Qualche poesia per gli irriducibili. Ma poi dopo vari insulti da parte del resto del gruppo si torna a ragionar di cazzate!

Siamo un gruppo affiatato e a turno pubblichiamo qualcosa. Stasera ve ne parlo perché ho ricevuto una lettera da una gentile lettrice che mi chiede consigli. Io mi sono davvero compiaciuta per tale onore. 
E ho risposto alla sua, con tutta la grazia e la gentilezza che mi corrisponde.
Ecco la lettera e la mia risposta.

Se volete saperne di più passate a trovarci!






Cara signorina, signoretta, signorinella Marinella, mi scusi tanto se ti scrivo.
Ma ti leggo da qualche tempo nel blog di quei crapuloni di maschi bugiardi e ambigui, raggruppati in Quelli dell'Angolo.
Tu sei così gentile, carina, sorridente e ammodo. Dispensi allegria e gioventù.
E sei molto saggia, si vede da quello che scrivi. Anche solo per il fatto che sopporti quella brigata di donnaioli matricolati e incontinenti. 
Allora mi sono decisa e a due mani ti deposito questa mia. 
Sono un'ANCORA bella piacente signora di una certa età. Purtroppo vedova da molti anni.
Sono vissuta in un piccolo paesino all'interno del buco del azoto dell'Abruzzo.
Qui a parte vecchi e bambini non c'è proprio nulla, un vero deserto boschivo.
Un centinaio di pensionati e qualche giovanotto troppo giovane. Facciamo da nonni ai figli dei nostri figli che vivono oltre l'azoto in città. E che la sera se li riprendono lasciandoci nella nostra solitudine.
Divertimenti non ce ne sono. 
Passiamo le giornate a curare i giardini e la parrocchia di San Eusebio. 
Qualche tombola a Natale e qualche scampanata a Pasqua.
Da qualche tempo però, è tornato a vivere in paese, un nostro concittadino che è andato all'ESTERNO per molti anni.
Sposato con una straniera Colorata ci ha fatto pure quattro figli.
Morta la signora estera  ha armato i bagagli e fatto ritorno. Ha smesso a posto la casa antica sulla collina dei genitori, da cui si domina la valle e i boschi.
Bell'uomo davvero. Eppure io sono ancora donna piacente. Mi sono detta perché non cercare di conoscerlo? Il problema è che non è tanto uomo di chiesa. A messa non ci viene e giù al paese si ferma giusto il tempo della spesa.
Io vorrei raccogliere tutto il mio coraggio nelle mani  mie come ho fatto stasera scrivendoti.
Ti chiedo consiglio? Che fare? Ti dico solo questo: il paese è piccolo e la gente mormora.

Ringraziandoti anticipatamente e abbracciandoti affettuosamente.
Gina del Bosco.

Ciao Gina, per prima cosa grazie per la fiducia.
Non è facile dispensare consigli, soprattutto a signore di cotanta statura.
Sarò breve; la prima lettera ricevuta e che mi sono decisa a pubblicare all'Angolo, in tuo onore la pubblico per intero.

Nello spazio rimanente ti suggerisco di:

1) Andare da parrucchiere - possibilmente non quello del paese ma un vero hair   stylist. Lo troverai di sicuro in una grande città, magari oltre il buco dell'azoto;
2) manicure e pedicure dall'estetista, possibilmente un bel rosso giungla;
3) Vestito nuovo e colorato. Non mi dici la tua età ma andrà bene un gonna  ampia e con leggero spacco al lato;
4) Rossetto e trucco. Una bella maschera di bellezza prima di andare a dormire la sera prima e sarai perfetta;
5) Sorriso smagliante quindi se hai una dentiera spero sia fissa;
6) Approccio soft per strada e invito a cena;
7) Cenetta leggera e fiumi di vino bianco;

8) D A G L I E L A  - sul paese aggiungo: non ti curar di loro ma guardali dall'alto della collina!!!

Tua Marinella.







09 marzo 2015

Bella.






E' lunedì. 
Al solito giornata durissima.  Non ho voglia di affrontare la nuova settimana. Mi domando chi invece, stia saltellando dalla gioia.
Il tempo è grigio;  il sole ce lo siamo lasciati alle spalle. Dicono  sia ancora inverno, speriamo non duri quanto quello dello scorso anno che a giugno andavano ancora in giro con i maglioni e l'ombrello.
Perchè ci penso? Forse perché mi sembra di essere una trottola; giro e giro e mi ritrovo allo stesso punto.
Cercherò di essere ottimista. E allora comincio con una canzone che mi rimette al mondo.
Vorrei festeggiare pure oggi la donna, e domani e dopo. E ancora e ancora.
Ricordandomi di sorridere e di rispondere a dovere a chi mi prende per il naso. Se ne vale la pena.
Buona e bella. Mica fessa.

Buona giornata!

E gira gira il mondo e gira il mondo e giro te 
mi guardi e non rispondo perché risposta non c'è 
nelle parole 
bella come una mattina 
d'acqua cristallina 
come una finestra che mi illumina il cuscino 
calda come il pane ombra sotto un pino 
mentre t'allontani stai con me forever 
lavoro tutto il giorno e tutto il giorno penso a te 
e quando il pane sforno lo tengo caldo per te ... 
chiara come un ABC 
come un lunedì 
di vacanza dopo un anno di lavoro 
bella forte come un fiore 
dolce di dolore 
bella come il vento che t'ha fatto bella amore 
gioia primitiva di saperti viva vita piena giorni e ore batticuore 
pura dolce mariposa 
nuda come sposa 
mentre t'allontani stai con me forever 
bella come una mattina 
d'acqua cristallina 
come una finestra che mi illumina il cuscino 
calda come il pane ombra sotto un pino 
come un passaporto con la foto di un bambino 
bella come un tondo 
grande come il mondo 
calda di scirocco e fresca come tramontana 
tu come la fortuna tu così opportuna 
mentre t'allontani stai con me forever 
bella come un'armonia 
come l'allegria 
come la mia nonna in una foto da ragazza 
come una poesia 
o madonna mia 
come la realtà che incontra la mia fantasia. 
Bella ! 

(Lorenzo Jova Cherubini)





07 marzo 2015

Ci sono donne...



Foto privata Mariella S.

Ci sono donne...
E poi ci sono Donne Donne...
E quelle non devi provare a capirle.
Perché sarebbe una battaglia persa in partenza.
Le devi prendere e basta.
Devi prenderle e baciarle, e non devi dare loro il tempo di pensare.
Devi spezzare via con un abbraccio che toglie il fiato, 
quelle paure che ti sapranno confidare una volta sola,
una soltanto.
A bassa, bassissima voce. Perché si vergognano delle proprie debolezze e,
dopo averle raccontate si tormentano - in un'agonia lenta e silenziosa - al 
pensiero che, scoprendo il fianco e mostrandosi umane e fragili e bisognose 
per un piccolo fottutissimo attimo, 
vedranno le tue spalle voltarsi ed i tuoi passi
allontanarsi.
Perciò prendile e amale. Amale vestite, che a spogliarsi sono brave tutte.
Amale indifese e senza trucco,
perché non sai quanto gli occhi di una donna
possono trovare scudo dietro un velo di mascara.
Amale addormentate, un po' ammaccate quando il sonno le stropiccia.
Amale sapendo che non ne hanno bisogno: sanno bastare a se stesse.
Ma appunto per questo, sapranno amare te come nessuna prima di loro.


ALDA MERINI

03 marzo 2015

Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa.




Copertina del libro


Titolo: Non temete per noi la nostra vita sarà meravigliosa - Storie di ragazzi che non hanno avuto paura di diventare grandi.

Autore: Mario Calabresi
Edizioni: Mondadori Strade Blu


La trama in poche righe.

Il filo conduttore del libro è la storia degli zii dell'autore ambedue medici;  hanno un progetto molto impegnativo e per nulla facile: creare un minuscolo ospedale in Uganda. In mezzo al nulla, nella savana arida, con una terra rossa e pochi arbusti spinosi. Per realizzarlo partono dalla loro lista nozze. Faranno un elenco con 22 letti per adulti, 9 lettini per bambini, culle per neonati, lenzuola, elettrocardiografo, microscopio, lettino operatorio, lampada operatoria, attrezzi per la chirurgia.  Siamo agli inizi degli anni settanta. 
I due medici sono giovanissimi: Gianluigi Rho è ginecologo, Mirella Capra è pediatra. Hanno poco più di vent'anni. L'ospedale diventerà realtà in un luogo che si chiama Matany.


Calabresi decide di raccontare questa storia e di legarla ad altre persone ed episodi che ha conosciuto, cercando di rispondere alla domanda che uno studente gli ha fatto alla fine di una lezione.

"Ma davvero pensa che la nostra scelta individuale possa fare una qualche differenza nelle nostre vite? Io, ma come me tutti i miei compagni, credo che le condizioni esterne siano molto più forti di qualunque sogno e di qualunque volontà, e che l'unica strada sia la fuga da questa Italia. Siamo nati nel tempo sbagliato'".

Vale ancora la pena di coltivare sogni? E soprattutto vale la pena di farlo per i giovani del nostro paese?

La domanda lo tormenta per molto tempo fino alla stesura del libro.

La risposta attraversa tutte le pagine e tutti gli incontri che faremo leggendole.
Con lo stile asciutto e pratico che lo contraddistingue l'autore ci avverte che non sarà facile percorrere le strade che ci siamo prefissi, ma che è ancora possibile.

E lo fa raccontandoci di Michele Bongiovanni  partito come garzone e arrivato a possedere un mulino per macinare farine speciali; diventando nel giro di qualche anno un innovatore nella produzione e nello sviluppo d'impresa in questi tempi durissimi. Il sudore, la fatica e l'orgoglio di esserci riuscito solo con la sua forza di volontà e il desiderio di realizzare il suo sogno.

Di Bianca Mazzinghi, giornalista che vive a Shanghai da anni. Perché a forza di collaborazioni precarie e sotto pagate in Italia non riusciva a fare il suo mestiere. Non era soddisfatta e di un botto decide di partire andando a lavorare per un importatore cinese. Ad una fiera  di vini conosce tre ragazzi che la invitano ad unirsi a loro nell'attività d'importazione di etichette di pregio. Ha imparato a pensare come loro e a comprendere quella cultura e ora la chiama la sua famiglia cinese. Resta perché si imparano cose nuove ogni giorno quasi in maniera vorticosa e le piace. I giovani  della sua generazione sono attratti dallo spazio. Significa opportunità, significa libertà ed energia.

Ma ci racconta soprattuto della vita degli zii e di ciò che sono riusciti a creare laggiù. Ci racconta di biciclette e di ragazzi che imparano a vaccinare correndo velocemente attraverso la savana per salvare vite, soprattutto di bimbi e di donne. E lo fanno con il sorriso sulle labbra. Dopo quarant'anni sono ancora lì. Nonostante il boicottaggio delle istituzioni locali l'ospedale è diventato una realtà importante.


Mirella scrive ai suoi in una lettera datata 15  luglio 1970 dopo la prima visita all'ospedale in costruzione e parla di tutti i problemi che dovranno affrontare.
Ma conclude dicendo:
NON TEMETE PER NOI LA NOSTRA VITA SARA' MERAVIGLIOSA.



Il libro è terreno fertile per me. Sono la crocerossina dei sogni. Sono testarda perché la mia vita è costellata da sogni. Alcuni realizzati e altri no. Ma resto convinta che la vita debba essere affrontata con volontà e aspirazioni. Senza timore che i sogni non vengano esauditi. Il tema è e sarà una costante per me.
Da affrontare qui nel mio blog e altrove nella vita. Com'è sempre stato.

Come Mario Calabresi sono convinta che i giovani debbano guardare avanti. Senza paura. E alla fine ci sarà qualche rimorso, ma nessun rimpianto.




Note bibliografiche sull'autore.

Mario Calabresi - giornalista e scrittore. Direttore del quotidiano La Stampa.

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