22 febbraio 2016

NO HERO.



Elisa ha anticipato con un tweet la notizia dell'uscita di un nuovo album tutto in inglese prevista per il prossimo marzo.
Il singolo che anticipa l'evento si intitola NO HERO.

Lei lo ha annunciato con queste parole:


"avere il coraggio di inseguire i sogni e continuare a farlo, a 40 come a 20 anni, è un atto di ribellione e di fede. ho scritto questo pezzo per la mia migliore amica, ma era rivolto anche a me. E a tutti quelli che hanno preso più di qualche botta, ma che vogliono continuare a sognare e cercare la loro strada. 
Perché anche quando ci cammini dentro, devi continuare a trovarla per ogni passo in avanti che fai."

il quaderno su cui ha scritto in riferimento ai sogni




Non mi delude mai. Quasi vent'anni di musica e ancora  ricorda a tutti l'importanza di credere ai propri sogni e di cercare di realizzarli.
In perfetta sintonia con quello che penso. Del resto se è la mia cantautrice italiana preferita ci sarà un perché.


Avete visto il video? Suscita una marea di emozioni, e origina tante domande.
Avete letto il testo? Vi posto la traduzione, perché lei torna a scrivere in inglese.
Quella che definisce la sua lingua di pensiero e di creatività.

Non chiudere gli occhi 
e non nascondere il tuo cuore dietro un’ombra 
perché puoi contare su di me 
fin quando riuscirò a respirare 
dovresti saperlo 
e ti porterò oltre la notte 
attraverso la tempesta 
ti darò solo amore, amore in cambio
non posso saltare sui palazzi 
non sono un’eroe 
ma l’amore può fare miracoli 
non posso far scattare un proiettile 
non sono un’eroe 
ma ne prenderei una per te 
di sicuro lo farei
sono caduta dalla grazia 
ho meno da dire di un peccatore 
no, non sono un super-umano 
perché è solo nei film, lo so 
ma ti porterò attraverso la notte 
attraverso la tempesta 
ti darò solo amore, sempre amore in cambio
non posso saltare sui palazzi 
non sono un’eroe 
ma l’amore può fare miracoli 
non posso far scattare un proiettile 
non sono un’eroe 
ma ne prenderei una per te 
non posso saltare sui palazzi 
non sono un’eroe 
ma l’amore può fare miracoli 
non posso far scattare un proiettile 
non sono un’eroe 
ma perderei il sangue per te 
se hai bisogno che lo faccia
Non dire che è finita 
alla ricerca di giorni migliori 
oh non dire che finita 
non ci sono perdenti 
guarda i giorni migliori 
solo questo conta
non posso saltare sui palazzi 
non sono un’eroe 
ma l’amore può fare miracoli 
non posso far scattare un proiettile 
non sono un’eroe 
ma ne prenderei una per te 
non posso saltare sui palazzi 
non sono un’eroe 
ma l’amore può fare miracoli 
non posso far scattare un proiettile 
non sono un’eroe 
ma perderei il sangue per te 
se hai bisogno che lo faccia 
sarò lì




18 febbraio 2016

I LIBRI DI FEBBRAIO.




LA TENTAZIONE DI ESSERE FELICI



Autore: Lorenzo Marone
Titolo: La Tentazione di essere felici
Edizioni: Longanesi
Pagine: 264
Prezzo: 14





"Crediamo che la vita non finisca mai e dietro l'angolo ci sia sempre la novità che cambierà tutto. E' una specie di raggiro che facciamo a noi stessi, così da non prendercela troppo dopo un fallimento, un'opportunità svanita, un treno perso."






Sono rimasta piacevolmente sorpresa dal fatto che subito, dopo appena quattro righe, già amavo quel cinico, burbero, ostico, misogino protagonista. Ovvero Cesare Annunziata. E la sua vita, condotta con assoluta caparbietà ed apparente egoismo, ruota tutta attorno alla sua casa, ai suoi ricordi, al suoi "scarni" affetti e alla sua più grande "certezza": quella di comprendere all'istante chi ha di fronte. Che sia la nuova vicina di casa, che siano i figli o la sua amante generosa. E di tenerli a debita distanza.
Invece non ha capito un cazzo.
Soprattutto di se stesso e di come nella realtà lo vede il suo "mondo".
Il libro è un viaggio che compie il protagonista alla ricerca del vero Cesare.  Gratta gratta, lui per primo arriverà a scoprire un'umanità che pensava di non possedere. Passando attraverso tragedie, e crolli di fondamenta. Ritrovandosi negli sguardi dei figli e nella consapevolezza che sì, a volte nella vita è necessario ricredersi e abbandonare tutte le certezze che pensiamo inossidabili, per riuscire a riscriverla. E farlo, di sicuro, non è questione di età ma semplicemente di volontà.
Mi è piaciuta la scrittura di Lorenzo Marone, assolutamente scevra da virilismi, dinamica, schietta, drammatica ma non patetica. Ci consegna la figura di un uomo senza età e senza tempo, capace di comprendere che non è mai troppo tardi per il riscatto.



"Quando sono uscito dallo studio di mia figlia, era furente, mi sentivo umiliato e tradito, e su quell'ira ho cercato di costruire le mie giornate, il dopo schiaffo in faccia. Solo che ad un certo punto anche lei, l'ira, mi ha girato le spalle, stanca di passare il tempo con un vecchio che ciondolava dal divano alla cucina, e se n'è volata via appena ho aperto la finestra. Perciò sono rimasto solo, senza nemmeno un gatto ipocrita a farmi compagnia."



LA VITA DAVANTI A SE'




Autore: Romain Gary
Titolo: La vita davanti a 
Edizioni: Biblioteca Neri Pozza
Traduzione: Giovanni Bogliolo
Pagine: 214
Prezzo: 11,50  euro







"Signor Hamil, si può vivere senza amore?"






Mi sono avvicinata a Romain Gary per la prima volta qualche anno fa, seguendo il consiglio del mio amico Nicola Pezzoli. Che non smetterò mai di ringraziare. Come in un libro pop-up, il mondo di Momo, ragazzino algerino di 10 anni, mi si è aperto davanti. Pieno di energia. E così mi sono trovata catapultata nella sua vita, all'interno di una banlieu parigina. Momo è un orfano che vive con una vecchia prostituta ebrea, Madame Rosa.Non conosce nulla delle sue origini. Lei lo ha cresciuto donandogli quasi inconsapevolmente una famiglia e affetto sincero.Strabiliante direi. E la famiglia di Momo è composta dalla gente che vive in quell'angolo squallido di Parigi. Prostitute,alcolizzati, persone che vivono al limite della legalità. Persone che noi per primi rifuggiremmo. 
Ma il protagonista, con il suo sguardo semplice e sincero, ce lo descrive colmo di amore. Amore per una vecchia invalida che è così grassa da non riuscire più a salire le scale di casa, ma che ha cresciuto e salvato dalla strada tanti bambini facendone uomini migliori. Amore per gli anziani, che sono, e Momo lo sa, il biglietto da staccare per il futuro se si impara dal loro percorso di vita, assieme al rispetto e alla stima.
Amore per la vita, nonostante i disagi, le incertezze e il fragile equilibrio.
Oltre a dirvi che è un libro bellissimo, scritto in maniera strepitosa, dolcissimo e crudele allo stesso tempo, non so. Ah sì, potrei dirvi che la vita dell'autore è ancora più rocambolesca dei suoi stessi libri. Bella e crudele e che termina con un colpo di pistola.
Ho da poco letto un altro suo romanzo "Biglietto scaduto" e continuerò. La sua prosa amara e disincantata, è trascinante. Pure quando fa parlare il suo protagonista da bambino qual è, regalandoci emozioni vivide, palpabili. Da leggere, assolutamente.




"Non so mica perché Madame Rosa avesse sempre paura che l'ammazzassero nel sonno, come se questo le potesse impedire di dormire. Il dottor Katz si è arrabbiato e le ha urlato dietro che ero dolce come un agnello e che si doveva vergognare di parlare così. Le ha prescritto dei tranquillanti che aveva nel cassetto e siamo tornati a casa dandoci la mano, ed io mi sentivo che era un po scocciata di avermi accusato per niente. Ma bisogna capirla, perché la vita era l'unica cosa che le restava. La gente tiene alla vita più che a tutto il resto, è anche buffo se si pensa a tutte le belle cose che ci sono al mondo."




L'AGNESE VA A MORIRE

Autore: Renata Viganò
Titolo: L'Agnese va a morire
Introduzione di: Sebastiano Vassalli
Edizioni: Corriere della Sera - Biblioteca della Resistenza
Pagine: 285
Prezzo: 7,90  euro



"Palita non torna. Palita muore. Palita è morto."




Su questo romanzo vorrei dire solo alcune parole, brevissime. Perché è assolutamente necessario leggerlo. Farlo proprio, ricordare, imparare. La storia di Agnese è quella di tante persone che durante la Resistenza hanno sacrificato sé stesse per una causa, che al giorno d'oggi, per ignoranza, viene sottovalutata, spesso derisa.
Donne e uomini, certo. Che hanno sbagliato, commesso errori, omicidi, mi si obietterà.
Ma nessuna democrazia, nessuna libertà, nasce nella pace e compiendo solo opere di bene. Tutto quello che gli uomini hanno conquistato nella loro storia, è in una strada  lastricata di sbagli.
Allo stesso tempo, ricordiamo che, se noi oggi in Italia, possiamo dire, fare e scrivere tutto quello che vogliamo senza che nessuno possa ledere alla nostra libertà e distruggerci, questo lo si deve alle persone che combatterono allora.
Per cui ad Agnese e agli altri, io dirò sempre grazie.



"Tutto il giorno l'Agnese pensò  <ho sbagliato. Questa volta ho sbagliato davvero> come quando aveva ammazzato il tedesco. Ma allora era ai primi passi della lotta clandestina. E la lotta clandestina se ne mangiò tante, di queste paure e incertezze. Da principio ci si trovava spesso ad un bivio e si rifletteva per imbroccare la strada giusta. Poi fu una landa senza strade, e bastava andare avanti, procedere insieme, un esercito sparso che si dirigeva da tutte le parti verso lo stesso punti; e ci arrivarono tutti, meno quelli che rimasero morti per via."

12 febbraio 2016

Questo è un post di ringraziamento.


Questo è un post di ringraziamento.
A chi mi segue forse fin dall’inizio.
A chi invece lo fa da meno tempo ma con lo stesso interesse.
Avete imparato a conoscermi attraverso le parole che lascio qui, come impresse nel vento.
Non sempre siete d’accordo con quello che dico, o su come lo dico.
Ma mi rispettate , condividendo il senso del mio narrare.
Non sono una “semplice” ma sono convinta di riuscire ad arrivare contando sul leggero vibrare di ciò che scrivo.
Ho ricevuto critiche aspre e complimenti sinceri.
Tutto accettato, anche se le critiche hanno fatto e fanno sempre un po’ male.
A volte arrivo a testa bassa anche da voi, presa dal furore di quel che ritengo giusto e che non mi piace.
A volte rispetto il vostro raccontare anche se non condivido.
Voglio molto bene ad ognuno di voi, sinceramente.
Penso spesso che questa pagina tutta da riempire del mio blog sia il mio modo di avvicinarmi a voi, senza ombre, in piena luce.
Perché sono davvero così come mi leggete.
Non ho maschere, non ho filtri, non ho menzogne.
Sono allegra e triste, spontanea e ribelle.
Sono una donna sofferente, imprecisa, imperfetta.
Sono quello che sono, quello che la vita ha portato e mi ha buttato addosso.
Forse non avrò una gran capacità di scrittura, non sarò niente di speciale.
Ma voi sì, lo siete.
 
E volevo trovare uno spazio tutto per voi oggi, da riempire con un grazie.
Che vi raggiunga e vi avvolga tutti interi.

 

03 febbraio 2016

LE "INSANE" ABITUDINI DA CAMBIARE.










A volte mi capita di pensare ad un post nuovo mentre sono alla mia postazione in ufficio, durante la pausa.
Allora prendo appunti sull'agenda e poi trasferisco in serata sulla bozza  i "pensieri e parole" che mi sovvengono.
Oggi ho dimenticato la mia favolosa agendina a casa, per cui sono qui che scrivo nella tranquillità del mondo-pausa.
Rara eh, che qui non ci si ferma mai.

Pensavo (ebbene sì), ad un post leggero. Niente di trascendentale, giusto per sorridere. Di quelli "listosi":ci sarebbero tante "sane" abitudini che dovrei perdere visto che non servono a nulla e spesso mi complicano la vita.
Sono inutili oppure deleterie e mi domando: why?

Esempi random:
  1. Perché prendo il tram la sera per andare alla fermata della metro visto che in dieci minuti la raggiungo a piedi e senza sforzo? (Francesco sarai sicuramente d'accordo). Claro, niente corsa né al mattino né alla sera!
  2. Perché a volte salto il pranzo per finire un lavoro urgente e poi passo il pomeriggio a mangiucchiare di tutto? Non sarebbe molto meglio per la mia salute e per la dieta, obbligare la me stessa disgraziata a fermarsi per almeno mezz'ora?
  3. Perché mangiucchio i tappi delle penne? Non ho ancora perso questa consuetudine adolescenziale? C'è qualcosa che la parte inconscia di me sta cercando di farmi capire?
  4. Perché continuo ad accumulare abbigliamento che compro e poi non uso? Mi ero riproposta di cambiare atteggiamento nei confronti di acquisti compulsivi dopo l'ultimo trasloco e invece sono al punto di partenza!
  5. Perché lo faccio anche con le scarpe e le borse? La risposta c'è: non ce la faccio; è un amore troppo grande...
  6. Perché la frutta invernale (mele,pere,arance) è qualcosa di immangiabile per me?
  7. Perché non riprendo la palestra? Lo so, lo so...Ci sarà un motivo per cui non vi ho aggiornato in merito.
  8. Perché non abbandono Whatsapp per qualche giorno? Se avete risoluzioni al problema contattatemi!!! Idem per IG. Con Twitter ci sono riuscita.
  9. Perché mi ostino a non usare i guanti quando faccio le pulizie a casa? Che poi sarebbe già troppo tardi...
  10. Perché non mi sto pesando da settimane? ( e questa me l'ha suggerita Magnoli@).


Sono curiosa di leggere le vostre. Su, non abbiate paura, vale tutto!