22 dicembre 2016

A NATALE PUOI...

A Natale puoi svegliarti prestissimo senza accusare colpo e precipitarti ad aprire i regali con lo stesso sorriso immenso di quando eri bambina.E strappare carta e carta e carta all'infinito. Almeno si spera...

A Natale puoi rimanere a fissare l'albero con le lucine dei tuoi tutto il tempo che vuoi,  nessuno ti farà sentire fuori posto. E fuori luogo.E poi sposterai le decorazioni natalizie  almeno una centinaio di volte. Ma va bene così.

A Natale puoi sederti a tavola all'una e alzarti alle cinque del pomeriggio. Ma pure continuare la maratona fino a tardi notte con brevi interruzioni da abbiocco post-pranzo, appoggiata sulla sediola gialla di tua nipote. Che c'entri se ti stringi un po'.

A Natale puoi  giocare a tombola nelle lunghe maratone pomeridiane e serali, in cui ci sarà sempre lo zio (nel mio caso mamma) che conosce la cabala napoletana come le tasche sue  per cui ad ogni numero corrisponde  il suo esatto significato in lingua madre. E una casella senza chiusura su cui appoggiare un pezzetto di buccia di mandarino esattamente come succedeva da bambini. Del resto la tombola è ancora quella, con le caselle doppie, triple, quadruple ecc...

A Natale puoi preparare il pranzo delle feste iniziando 48 ore prima. Finendo 48 ore dopo.Assaggiando tutto, litigando con le sorelle per gli ingredienti, obbligando la mamma a stare seduta tutto il tempo  "che facciamo noi".

A Natale puoi scartare regali iniziando il 24 sera, proseguendo la mattina del 25 e continuando il pomeriggio del giorno dopo.

A Natale puoi continuare a comprare il panettone con uvetta e canditi e poi mangiarlo  eliminando questi ultimi con cura certosina, visto che ti fanno schifo oggi  esattamente come allora. Potresti comprarlo senza, ovviamente,  ma non ci sarebbe  più lo stesso gusto!

A Natale puoi indossare le scarpe più belle e scomode che hai, nonostante tu sappia che farai avanti indietro dalla cucina alla sala per circa quattro ore, ma sarai così contenta che il dolore alla fine sarà un tutt'uno col tuo corpo. Che non ti succedeva nemmeno quando andavi in discoteca e su i tacchi ci stavi su fino all'alba, vero è che avevi vent'anni eh.

A Natale puoi ascoltare le poesie della festa di tutti i bambini, per ore e ore; il cuore ti si allarga a dismisura mentre osservi loro e lo sguardo dei tuoi genitori che si commuovono come non succedeva nemmeno quando a recitare la poesia eri tu. E pensi che niente al mondo ti può far felice più di così. Assolutamente niente.



Vi auguro un Natale pieno dei vostri PUOI.

Che siano magnifici, generosi, altruisti, intimi, divertenti, appassionati, zuccherosi o essenziali. Che siano  esattamente come li desiderate. Anche un po' diversi dal solito come accadrà a me. E' un po' tutto questo mi mancherà.


Buon NATALE  a voi tutti, amici miei.






14 dicembre 2016

RIFLESSIONI.


"Sono stata assente per un po' dalla mia casa e dalle vostre.
Chissà se ve ne siete accorti.
Ho abbassato la serranda del blog e della vita virtuale perché avevo bisogno di prendermi del tempo.
Ho lasciato che scorresse libero.
Sentivo troppa pressione addosso e cominciavo a stare male per quel che leggevo, per quello che vivevo sulla pelle in maniera  eccessiva.
Mi hanno dato fastidio persone e parole.
Mi sono sentita giudicata male da alcuni che mi leggevano e che alle mie domande non hanno voluto rispondere.
Ho abbandonato luoghi in cui ero stata presente per anni. Perché non trovavo più sintonia. Nonostante l'affetto.
Quando ho capito che era stupido il mio dare così tanta importanza alla vita virtuale avvelenando in parte quella reale, ho mollato tutto.
Ho respirato, ho preso tempo.
Ora torno, meno incazzata e più libera.
Cercherò di dare il giusto peso a tutto evitando che le parole scritte da altri possano colpirmi ancora. Chissà finalmente imparerò ad essere egoista. E' un tratto che mi manca, ma c'è ancora tanto tempo per imparare."



Avevo scritto questo post qualche giorno fa. Un po' delusa dal "mondo dei blogger".

Da chi passa e lascia un commento sul tuo blog solo se prima sei passato da lui.
Da chi non presta attenzione alle tue parole ma ti invita ad andare da lui.
Da chi usa le parole come armi per colpire duro.
Da chi si era allontanato è tornato e poi è sparito di nuovo.
Da chi non comprende che dietro il video c'è una persona.
Da chi ti ha usato per accaparrarsi nuove amicizie e poi ti ha buttato via come un cencio vecchio.
Da chi controlla sempre ciò che scrivi per pura invidia.
Dagli incoerenti.
Da chi ha il cervello piccolo come una lenticchia ma pensa di essere il più "figo" di tutti.

Amareggiata perché quanto sei anni fa, ho cominciato il mio percorso di blogger, c'era più umanità.
Più voglia di conoscersi, di condividere, di confrontarsi. Ho organizzato raduni, ho incontrato bellissime persone, amicizie che stanno durando nel tempo.
Ora si blogga di meno e male. E non mi viene più tanta voglia di andare al di là "dello specchio".

Comincio ad essere stanca, perdo mordente, mi demoralizzo.
E allora resto ferma.

Poi succede che la vita ti da un colpo forte e amaro.Che mette ordine sulla scala delle priorità. E ti fa sentire pure un po' stupida.

E allora ti dici che non è vero, hai ancora voglia di scrivere, di parlare, di confrontarti. Di litigare, perché no.
La delusione nei confronti di qualcuno rimane, ma c'è ancora tanta gente da conoscere meglio, a cui volere bene. Con la quale la sintonia è vera, sincera.

Rifletto e vado avanti. Dal mio cuore al vostro.










12 dicembre 2016

FRANCESCA DEL ROSSO: CIAO WONDY BELLA.

Il tuo sorriso e il tuo coraggio.
Amica bella, ti ricorderò così. Esattamente come vorresti tu.


Tra i tuoi libri e le tue parole "risplendenti" di vita e di  esempio.
Perché quel bastardo di un cancro non vincerà per sempre.
NO.





Francesca Del Rosso -
(foto privata di MariellaEsseci)